IMAB Group, azienda di Fermignano che produce arredamento per la casa e serve i canali della distribuzione organizzata, del retail e del contract, ha presentato ad alcuni dei suoi stakeholder il primo bilancio di sostenibilità. “Negli ultimi anni, avremmo potuto massimizzare il profitto per i nostri azionisti, riducendo gli investimenti e adottando un atteggiamento più speculativo nei confronti dei nostri clienti, dipendenti, fornitori e del territorio in cui operiamo – spiega l’amministratore delegato Alberto Bruscoli – ma questo non è il nostro modo di essere imprenditori e non è la nostra idea di fare impresa”. L’azienda, sin dalla sua nascita, ha scelto di avere radici profonde nel territorio e di essere bene comune e valore condiviso. “Abbiamo deciso di essere un soggetto sociale a valenza economica – sottolinea Bruscoli – non per mecenatismo, ma perché crediamo che questo rappresenti un vantaggio competitivo irrinunciabile per continuare a produrre benessere nel lungo periodo”.
Ecco che la presentazione del primo bilancio di sostenibilità del Gruppo, riferito all’esercizio 2021, alla presenza delle Istituzioni locali, degli Atenei del territorio, delle associazioni di categoria e del mondo del credito, diventa occasione per condividere le traiettorie strategiche in ottica ESG: una governance capace di garantire il raggiungimento dei risultati nell’interesse di tutti gli stakeholder, , scopi di equità sociale (pari opportunità dei dipendenti, qualità della vita e prosperità economica) e una gestione efficiente delle risorse naturali, un quadro di responsabilità sociale di impresa che IMAB ha iniziato a disegnare da molto prima che la sostenibilità diventasse un concetto mainstream.
“Consapevoli che agire singolarmente non è sufficiente e che è necessario allargare, condividere e rafforzare il nostro impegno con i player della nostra filiera – annuncia Francesco Mistura membro indipendente del CDA di Imab Group -, ci siamo fatti promotori, insieme a nostri fornitori, partner e anche competitor, di un progetto di ricerca realizzato dal Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management volto a supportare le aziende della filiera del legno-arredo verso l’adozione di modelli gestionali ancora più sostenibili”. Da questo processo sono scaturiti una serie di criteri e impegni specifici, il Furniture Pact, che IMAB ha sottoscritto con l’obiettivo di guidare le trasformazioni necessarie per affrontare le sfide della sostenibilità, promuovendo il cambiamento individuale nella propria catena del valore, e collettivo lungo la filiera e nelle relazioni con i diversi stakeholder.
A fine anno, il fatturato consolidato del gruppo, che occupa oltre 800 addetti di 23 differenti nazionalità, è previsto in oltre 190 milioni di euro, con una crescita di circa il 4% rispetto al 2021. Sul fronte della sostenibilità, IMAB ha come obiettivi del 2023 quelli di raggiungere il 70% di autosufficienza energetica (oggi è oltre il 60%, ndr.) attraverso l’implementazione di una smart grid e di un impianto di teleriscaldamento tra i differenti stabilimenti, di mettere a disposizione del personale che proviene da una distanza maggiore di 20 km dalla sede di lavoro (con un sistema di prenotazione e turnazione per permettere il car pooling) una flotta di auto elettriche e di aprire uno spazio dedicato al baby sitting aziendale, per permettere un rientro morbido in azienda alle neo mamme e conciliare carriera lavorativa e maternità/paternità.